LE TRAME DEL DRAGONE
Tappeti cinesi delle dinastie imperiali
Tappeti cinesi
delle dinastie imperiali
Nella collezione di MITA sono compresi poco più di quaranta tappeti propriamente cinesi, ai quali si aggiungono altrettanti pezzi provenienti dalla zona dell’attuale Xinjiang, in particolare dalle città di Kashgar, Yarkand e Khotan.
Può essere una sorpresa scoprire che il tappeto, in Europa spesso identificato con le tipologie anatoliche, persiane o caucasiche, ha in realtà una diffusione molto più ampia ed anzi trova probabilmente la sua zona d’origine proprio nelle sterminate zone di deserti e montagne al centro dell’Asia, lungo le molte ‘vie della seta’.
Le tre città citate sono tre oasi ai margini del deserto del Taklamakan, prima di entrare nella Cina vera e propria.
L’antica Khotan era la capitale di un millenario regno buddista e da lì in avanti si entrava nei territori dell’impero, fino alle capitali: l’antica Nanjing (letteralmente ‘capitale del sud’), e poi Bejing (‘capitale del nord’).
Il percorso della mostra ci accompagnerà proprio da questi confini delle lande interne fino ai tappeti delle città, con una sequenza che illustra analogie e differenze, continuità e soluzioni innovative, in una evoluzione precisa e costante.
Motivi come il grande disco centrale che evoca il Budda rimangono immutati, come il tema della croce uncinata, simbolo del sole.
Allo stesso modo ritroviamo in aree diverse il sistema decorativo della grata intrecciata, un corrispettivo dei cancelli della città proibita.
Ma altri elementi cambiano invece, e se vediamo nei tappeti provenienti dalla zona dell’odierno Xinjiang dei colori vividi e intensi, ornamenti geometrici e floreali stilizzati, oppure lo straordinario tema del ‘collare di nubi’ iridescente nelle bordure, via via che ci si avvicina al cuore della Cina incontriamo sempre più una gamma cromatica austera, quasi esclusivamente basata sul giallo e sul blu, con concessioni a uno spettacolare rosa pesca.
Soprattutto nei tappeti imperiali di enormi dimensioni il disegno diventa sempre più geometrico ed essenziale, ma di sofisticata eleganza, quasi volesse rappresentare l’immensità e l’immobilità, l’atmosfera rarefatta e i numeri infiniti di una tradizione statale che i cinesi ancora oggi rivendicano come l’impero più antico del mondo, e l’unico ancora esistente.
Ma anche, nei lavori più moderni, cioè corrispondenti ai nostri secoli XVIII e XIX, appaiono sempre più spesso raffigurazioni di animali, stilizzati e resi quasi come sagome (le celebri ‘ombre cinesi’), che sono pipistrelli o draghi, pesci come nel piccolo raro tappeto con le carpe, e i mostruosi qlin, animali compositi simili a una sorta di chimera, legati ai miti della nascita di Confucio.
Nei tappeti imperiali di più alto lignaggio domina infine il fiore di loto, con i suoi racemi ricurvi a spirale, e gli enormi petali bianchi: testimoniati in mostra dai tappeti più grandi e più antichi, talvolta arrivati a noi solo in forma di frammento.
Orari
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Giovedì:16:00 – 20:00
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Sabato e Domenica:
14:30 – 19:30
Apertura straordinaria
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Lunedì 8 dicembre:
14:30 – 19:30
Le prossime Visite guidate
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Domenica:7 dicembreore 15:30
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Domenica:7 dicembreore 17:00
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Lunedì:8 dicembreore 15:30
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Lunedì:8 dicembreore 17:00
